Julius Evola - Intervista televisiva di Dominique de Roux (1969,1971)

in Diario

La straordinaria intervista a Julius Evola, completa e prima del montaggio, effettuata in due tempi – fra il 1969 e il 1971 – da Dominique de Roux, pochi anni prima della scomparsa dello scrittore che fu il teorico principale del Tradizionalismo e il più importante esponente del movimento Dada in Italia.

In lingua francese, con sottotitoli e indice degli argomenti in italiano.

Può precisarci le sue posizioni rispetto a futurismo e dadaismo?

Per quanto riguarda il dadaismo, la sua concezione è stata definita fondamentalmente come “spiritualista”. Vuole precisarci in che senso? Quale significato ebbe per lei l’esperienza dadaista?

Quali erano le sue posizioni a proposito del surrealismo?

Quale fu la reazione generale del pubblico italiano di fronte al movimento dadaista?

Quali sono state le manifestazioni dadaiste, in senso vero e proprio, in Italia? E, in particolare, qual è stato il suo contributo personale al dadaismo?

Quale fu la ragione del suo ritiro?

Avendo avuto posizioni molto critiche sul futurismo e Marinetti, potrebbe parlarcene ancora, brevemente? Potrebbe indicarci le ragioni di tutte le sue polemiche?

A distanza di tempo, come inquadra la sua esperienza dadaista, il dadaismo in generale e il rinnovato interesse odierno nei confronti di questo movimento?

Cosa pensa del rinnovato interesse odierno nei riguardi del movimento dadaista?

Vorrei fare un passo indietro, domandandole se vi fosse un aspetto politico del futurismo…

La sua pittura potrebbe essere divisa in due fasi distinte. La prima, ra il 1915 e il 1918, detta Tendenze di idealismo sensoriale, e la seconda, Julius Evola, tra il 1918 e il 1921, chiamata Tendenze di astrattismo mistico. È esatto?

Julius Evola, vuole parlarci delle sue origini, della sua giovinezza e della sua formazione spirituale?

Sappiamo che in gioventù ha partecipato ai movimenti d’avanguardia. Quali sono stati in quel periodo i suoi rapporti con futurismo e dadaismo?

Sappiamo che nel 1923 lei ha smesso d’interessarsi in maniera attiva tanto di pittura quanto di poesia. Quali sono i motivi di questo cambiamento?

Nel 1925 e fino al 1930, lei ha formulato le tesi dell’Idealismo magico e dell’Individuo Assoluto. Ne ha parlato nel suo libro Il cammino del cinabro. Potrebbe spiegarci tale dottrina?

Novalis ha esercitato un’influenza su di lei?

Il vostro libro, La tradizione ermetica, contiene un’esposizione della dottrina segreta che si cela dietro ai simboli dell’alchimia. Ha un qualche tipo di rapporto con gli insegnamenti esposti nel libro – anch’esso tradotto in francese – La dottrina del Risveglio? […]

Secondo lei […] è possibile distaccarsi da se stessi?

[…] Vuole […] indicarci brevemente le tematiche e l’orientamento di Rivolta [contro il mondo moderno, datata 1934]?

A proposito della Tradizione in senso vero e proprio […], qual è il rapporto tra le sue idee e quelle di René Guénon […]?

Accetterebbe di affrontare un punto specifico, parlando del libro più misterioso di Guénon, Il re del mondo? Cosa ne pensa?

Sul piano attivo, quali sono stati i suoi rapporti con nazionalsocialismo e fascismo? […]

Vuole spiegarci il suo concetto di razza, e per quale motivo viene accusato dai suoi avversari di “razzismo”?

Ne Gli uomini e le rovine ha presentato una dottrina che si può riassumere in questi termini: «Agire di modo che ciò su cui nulla possiamo nulla possa su di noi», e «cavalcare la tigre». Vuole spiegarci questa dottrina? […]

Si è occupato molto di sessualità, specialmente di metafisica del sesso. Una sua opera dedicata all’argomento, uscita anche in Francia, ha suscitato molto interesse. Vorrebbe parlarcene?

Lei non si è mai sposato. Per quale motivo?

[…] Spesso è stato affermato che lei si dà a pratiche magiche, alla magia nera della Via della Mano Sinistra tantrica. Da dove crede nascano queste voci e supposizioni?

Di recente ha detto che stiamo attraversando l’Età Oscura di cui parla la tradizione indù. Secondo lei, qual è il rimedio o i rimedi alla dissoluzione della civiltà attuale?

Nutre un qualche tipo di speranza nella vita eterna?

Alla dimensione invisibile del mondo che si trova in tutti i suoi libri, a questa dimensione sovrannaturale, lei darebbe il nome di “Dio”?

Per concludere su note più frivole, può raccontarci qualche aneddoto sulla futilità di alcune delle domande che le sono state appena poste?

Credo che non abbia mai avuto rapporti con il poeta americano Ezra Pound, […]. Vorrei sapere cosa pensa delle sue idee […] economiche…

Lei non inquadra Ezra Pound all’interno di una certa cultura fascista, di una certa cultura razzista?