≡ Menu
Scarica il PDF

 

 

1.L’“aldilà catodico”

La passione spiritistica esplose sul finire del secolo scorso. Ripescando antiche formule necromantiche unite alla rinfuse con teorie karmiche e a metodi di verifica scientifica propri dell’epoca, si cercava di razionalizzare la possibilità di entrare in contatto diretto con entità che operavano in una dimensione parallela al mondo dei viventi (…) Presenze consimili si muovono attualmente dietro lo schermo televisivo. Oggi come allora è un “medium” ad evocarli e a fornire loro parvenza umana attraverso un “ectoplasma” luminoso ed impalpabile.

(Gianluca Nicoletti, Ectoplasmi, Esistere nell’aldilà catodico; il potere medianico della televisione, Baskerville, Bologna 1994)

Il primo marzo 1888 un singolare personaggio di nobili origini, il Conte Samuel Liddell MacGregor Mathers, fondò a Londra, insieme all’anziano medico dottor William Robert Woodman e a William Wynn Westcott, il coroner del distretto nord-est della città, il primo Tempio (intitolato a Iside-Urania) di quella che –pur restando attiva nella sua forma originaria solo fino al 1903 circa- sarebbe rimasta famosa come la più importante società segreta a carattere iniziatico del secolo, l’Ordine Ermetico della Golden Dawn (“Alba Dorata”).

L’Ordine fu responsabile (insieme certamente alla Società Teosofica di M.me Blavatsky),1 della fioritura per tutto il primo novecento –con propaggini che giungono fino ad oggi- di quell’insieme sincretistico di dottrine spiritualistiche e magico religiose, d’oriente e d’occidente, noto con il termine –per lo più usato con accento dispregiativo- di “occultismo”.

La storia leggendaria dell’Ordine vuole che alla sua origine ci sia il ritrovamento negli archivi del British Museum, da parte del dottor Westscott, di un antico manoscritto cifrato, scoperto a sua volta dal reverendo A. F. A. Woodford fra le carte del mistico e visionario Fred Hockley, morto nel 1885 e membro della scuola di Francis Barret (Londra 1801), autore di una delle opere letterarie più curiose del secolo, The Magus, un compedio di magia cerimoniale costituita per lo più –come si scoprì in seguito, dalla traduzione letterale di una famosa opera di Enrico Cornelio Agrippa, intitolata De Occulta Philosophia, sive De Magia e apparsa nel 1533.

I membri della Golden Dawn, sebbene poco numerosi, “esercitarono” –come ricorda Francis King, un importante biografo dell’Ordine-“ un’influenza enorme, anche se spesso celata, sulla propria epoca e su quella immediatamente successiva”,2 Certo è che esso annoverò tra i suoi membri alcuni dei più brillanti ingegni del primo novecento, fra cui Edward Bulwer-Lytton, autore de Ultimi giorni di Pompei e di vari altri romanzi, Bram Stoker, l’autore di Dracula il vampiro, e due premi Nobel del calibro di William Butler Yeats e Thomas Stearns Eliot.

E’ tra gli scienziati che è opportuno ricordare in questa sede Sir William Crookes (1832-1919), un prominente fisico e chimico inglese noto per varie scoperte scientifiche, le cui numerose ricerche costituiscono ancor oggi delle pietre miliari della scienza moderna, se si pensa soltanto a quelle sui raggi X, alla scoperta dell’elemento chimico Tallio o a quella del radiometro. Ma egli è, d’altra parte, considerato anche il primo fra i vari ricercatori nel campo di quella che è stata definita “parapsicologia”: egli infatti si occupò partitamente, in parallelo e talvolta in concomitanza dei propri studi accademici, di spiritismo.

 

 

Crookes, stando ai suoi biografi, si avvicinò allo spiritismo con l’esplicito intento di provare la sua infondatezza scientifica; tuttavia i fatti che seguirono questo suo interessamento, in particolare la sua investigazione, attraverso la medium Florence Cook, sullo spirito di Katie King (“entità” molto famosa all’epoca, e che lega il proprio nome a diversi circoli spiritici), gli fornirono prove a suo dire troppo schiaccianti, cosicché alla fine della propria vita egli si ritrovò completamente convinto della verità della comunicazione spiritica. Crookes descrisse i risultati di questi suoi studi in una pubblicazione del 1874 intitolata Research in the Phenomena of Spiritualism.

Dal punto di vista in cui ci poniamo in questo momento, è estremamente interessante notare una sorta di convergenza fra le ricerche di Crookes svolte sul versante della scienza ufficiale e quelle relative al suo interesse e alla sua pratica sul versante dello spiritismo e della magia. In entrambi i casi, infatti, lo scienziato si trova ad un certo punto a lavorare sul tema della “comunicazione” possibile fra quelli che egli concepisce essere due diversi livelli della realtà, uno visibile e l’altro invisibile. Anzi si potrebbe dire che fu proprio la sua ricerca eterodossa, quella sullo spiritismo, a conferirgli immortalità negli annali della scienza ufficiale.

La più importante scoperta per la quale Crookes è rimasto famoso nelle enciclopedie scientifiche, della quale non abbiamo ancora fatto menzione, è infatti l’invenzione del tubo catodico.

A fianco dei suoi studi sui raggi X, egli studiò la cosiddetta “materia radiante” concepita come un flusso di “molecole” cariche negativamente (i moderni raggi catodici), che dovevano a suo avviso rivelare un ipotetico quarto stato della materia.3

Ora, è verosimile pensare che la scoperta del tubo catodico nasca proprio dalla ricerca spiritistica di Crookes, ricerca volta ad “afferrare” e a “visualizzare” sperimentalmente l’ectoplasma, la sostanza radiante di  cui come noto –secondo la concezione spiritista- sono composte le apparizioni e le materializzazioni che avvengono nel corso delle sedute medianiche. Come infatti ci dicono i suoi biografi, “Crookes si impegnò per vari anni in una serie di esperienze scientifiche sui fenomeni medianici, ideando e costruendo nel suo laboratorio apparecchiature speciali ed appropriate allo studio delle fenomenologie in esame4 (…)”.

 

 

 

2.All’ombra della Croce

Ma in questa storia segreta della nascita del tubo catodico, strumento così importante per le rivoluzioni comunicazionali del novecento, quelle ovviamente comprese fra l’invenzione della televisione e la diffusione della rete Internet, esiste un particolare molto interessante, significativo non solo dell’interesse di Crookes per un tipo di ricerca certamente eterodossa alla comunità scientifica cui ufficialmente apparteneva, e nemmeno tanto della sua appartenenza all’Ordine della Golden Down; il particolare, che riveste un interesse addirittura iconografico, getta per così dire una luce simbolica sulla connotazione profonda di tutta la “civiltà dell’immagine” del secolo successivo a noi contemporaneo, e in particolare una sua intima correlazione con lo spirito letteralmente immaginifico, cioè produttore di immagini, della tradizione cristiana.

Nel suo prototipo di tubo catodico, ancora oggi noto come tubo di Crookes, lo scienziato usa come elemento dell’apparecchiatura, collocato fra il catodo e l’anodo e predisposto per formare sul fondo del bulbo di vetro l’immagine catodica, un lamierino ribaltabile a forma di croce di Malta.

Questo particolare risulta probabilmente insignificante se si ha in vista soltanto il funzionamento tecnico dell’apparecchiatura, ma certamente non doveva apparire tale al Crookes e agli altri appartenenti all’Ordine della Golden Dawn, nella cui dottrina magico-religiosa la croce di Malta riveste un significato simbolico centrale. Di per sé emblema della rivelazione cristiana e in quanto tale del più importante evento di comunicazione fra “mondi paralleli” della storia dell’occidente, nella sua forma maltese la croce costituisce il prototipo geometrico del simbolo ermetico della rosa-croce, ed in quanto tale riveste parecchie significazioni gnostiche ed occultistiche; nello specifico la croce di malta è particolarmente cara alle organizzazioni esoteriche occidentali in quanto costituisce, come noto, l’emblema dei Cavalieri Templari, ai quali appunto tali organizzazioni –in un modo o nell’altro- fanno risalire la propria origine iniziatica.5

 

3.Il “Viaggio nella Visione dello Spirito”

(…) Si ha allora l’impressione di avere varcato una finestra e di essere entrati in un mondo nuovo. (…) All’inizio sembra che quanto viene percepito in tal modo sia soltanto il prodotto dell’immaginazione, come se si prendessero brandelli di ricordi, frammenti di idee altrui, tratte da libri, dipinti ecc., e si usassero a volontà per formare un quadro composito. (…) Allora spunta la convinzione di percepire veramente una gamma nuova e vastissima di fenomeni, che in effetti è conosciuta come Mondo Astrale o Piano Astrale. (…) In ogni caso la sensazione è quella di guardare una serie di quadri in movimento, sebbene in questo nuovo mondo ci siano esseri con cui si può conversare, animali che si possono dominare, o che attraggono; tuttavia, almeno a me personalmente, non sembrano più solide delle immagini di un cinetoscopio o del suono di un fonografo. Tuttavia, (…), da essi sembra crescere la capacità di recarsi effettivamente in tali scene visionarie e di vederle come se fossero solide, di agire veramente e di produrre effetti. Ritengo che sia appunto questo ciò che viene chiamato Viaggio nella Visione dello Spirito.

La sensazione (…) è quella di divenire all’inizio vagamente conscio di una figura che cammina nel paesaggio nuovo (…) e gradualmente accorgermi che quella che sto guardando è la mia figura… e a poco a poco notare che guardo con gli occhi e sento con le percezioni di questo doppelganger. Mi accorgo inoltre che posso guidarne consciamente i movimenti, controllarlo, abitarlo, e che in questo corpo posso visitare le scene e le persone che in precedenza avevo soltanto osservato come attraverso un telescopio. E’ come se la coscienza avesse abbandonato il mio corpo per prendere possesso di un altro corpo, (…), per usarlo quale veicolo.

(J. W. Brodie-Innes, Saggio sulla Chiaroveggenza e il Viaggio nello Spirito, Flying Roll XXV degli insegnamenti interni della Golden Dawn, 1895 c.a.)

Chiunque abbia “giocato” ad un videogame dell’ultima generazione, del tipo 3D immersivo, non potrà fare a meno di notare come queste parole, destinate all’insegnamento interno dell’Ordine della Golden Dawn sul tema della Chiaroveggenza e dei cosiddetti “viaggi astrali”, calzino perfettamente con ciò che Michael Benedickt ha chiamato “primi passi nella realtà virtuale”.6

 

 

La pratica occultistica del “viaggio nello spirito” praticata nella Golden Dawn era simile –con alcune differenze- a quella usata in altri Ordini iniziatici dell’epoca (come l’O.T.O di Aleyster Crowley o la Società Teosofica di M.me Blavatsky), e radica la sua teoria in complesse dottrine cabalistiche. La Kabbalah è come noto l’insieme degli antichi –ed ortodossi- insegnamenti segreti dell’ebraismo, connessi per lo più al contenuto e all’interpretazione degli antichi testi sacri tradizionali, come lo Zohar (il “Libro dello Splendore”) o lo Sepher Yetzirah (il “Libro della Formazione”).7

Note
1. L’organizzazione, fondata nel 1875 a New York da Helena Petrovna Blavatsky, segnò profondamente il proprio tempo secondo una direttiva spiritualista che miscelava induismo e spiritismo nella fede nella reincarnazione; fra i numerosi adepti della Società Teosofica, ricordiamo –nell’ottica del discorso che stiamo conducendo circa le aderenze storiche fra spiritualismo e scienza sperimentale-  Thomas Alva Edison, l’inventore americano a cui si devono fra l’altro il il microfono a carbone (nel 1876), il dispositivo che converte i suoni in segnali elettrici impiegato principalmente negli apparecchi telefonici, il fonografo (nel 1887), mediante il quale il suono poteva essere registrato meccanicamente su un cilindro in lamina di stagno, il cinetoscopio (nel 1888), il primo apparecchio con cui era possibile realizzare filmati per rapida successione di singole immagini, ed infine la lampada elettrica (nel 1889). Sincronizzando il fonografo con il cinetoscopio, egli realizzò inoltre, nel 1913, il primo film sonoro, e la sua scoperta (nel 1883) dell’effetto termoelettrico ebbe numerose applicazioni nel campo dell’elettronica. Egli si unì alla Società Teosofica a New York, il 27 Marzo 1878.
2. Francis King (a cura di), Astral Projection, Ritual Magic and Alchemy, Neville Spearman, Londra 1971.
3. Come è noto tali esperimenti sui gas rarefatti e i raggi catodici fornirono, storicamente, le basi sperimentali della scoperta dell’elettrone da parte di J. J. Thomson. Su questi esperimenti esistono fra l’altro gli studi del ricercatore contemporaneo A. Serpieri, Intorno agli esperimenti del Crookes sulla materia allo stato radiante, in “Rivista Scientifico-Industriale di G. Vimercati”, Anno XII, N. 9, Firenze 1880, pp. 213-216.
4. Massimo Inardi, Il Romanzo della Parapsicologia, Edizioni SugarCo, Milano, 1978. L’autore continua dicendo che “mediante apparecchiature di misurazione, sensibili e perfezionate, egli riuscì a dimostrare che nei fenomeni in studio interveniva una specie di “forza psichica” che secondo lui era diretta emanazione del corpo dei medium. Il medium Home, durante quegli esperimenti, produsse straordinari fenomeni di levitazione e di telecinesi, facendo persino suonare un’armonica senza toccarla… Crookes fu aspramente criticato da contemporanei e posteri e la sua opera fu fatta oggetto di varie accuse, ivi compresa quella di essere stato continuamente ingannato e raggirato, sia a sua insaputa che consapevolmente. La sua reputazione fu evidentemente compromessa e da ciò si può capire che la scomunica più grave e cocente non è solo quella pronunciata dalla Chiesa, bensì quella più sottile della scienza, fatta di silenzio, o di ridicolo, o di ironia, se non di aperto discredito.
5. L’importanza del simbolo è connessa comunque anche al ruolo che esso riveste all’interno della Massoneria, della quale la maggior parte degli appartenenti alla Golden Dawn furono membri di rilievo. E’ d’altronde noto che all’origine dell’Ordine vi è una diretta connessione con la Societas Rosicruciana in Anglia, organizzazione massonica rosacrociana della quale Kenneth Mackenzie fu un personaggio importante. I suoi appunti –lasciati alla morte- sul sistema magico enochiano degli occultisti elisabettiani Dee e Kelly, costituiscono secondo alcuni la base dei manoscritti cifrati alla cui scoperta e trascrizione si deve la causa immediata della nascita dell’Ordine Ermetico della Golden Dawn.
6. Michael Benedickt, Cyberspace: First Steps, ed. Cambridge, MA, The MIT Press 1991.
7. Sulla Kabbalah sono noti i saggi accademici di G. Scholem. Per quanto riguarda la sua rilettura occultistica moderna, vedi i libri di Israel Regardie, al quale si deve peraltro la pubblicazione dei testi interni della Golden Dawn, della quale è stato membro di rilievo, in particolare A Garden of Pomegranates, traduz. It. Il giardino dei melograni, Roma 1980.
{ 0 commenti… (Lasciane uno) }

Lascia un commento